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Rischio industriale

Dall’esame delle aziende si è rilevato, che lo stabilimento denominato “BADIGAS S.r.l.” con sede in Via San Magno n. 5 – S.P. 19, ubicazione sulla carta I.G.M. in scala 1:25000 Latitudine 41° 6’ N – Longitudine 3° 57’ E (dal meridiano Roma Monte Mario), che procedeva all’imbottigliamento e commercializzazione del GPL mediante processi di sola movimentazione per mezzo di pompe e compressori ubicati in apposita sala senza alcuna trasformazione del prodotto, è stato declassato per l’avvenuta riduzione del prodotto depositato nei propri serbatoi, quantità di prodotto infiammabile essendo stata di molto ridimensionata. Il deposito quindi, con la riduzione delle sue massime capacità non assoggetta più l’azienda in questione ai vincoli imposti dal Decreto Legislativo 17.08.1999 n. 334 (attuazione della direttiva 96/82/CE SEVESO II) e Decreto Legislativo n. 238 del 21.9.2005 (attuazione della direttiva 2003/105/CE SEVESO III), modificato dal Decreto Legislativo N. 105/2015 del 26 giugno 2015 – “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose” e ss. mm. ii.

Nel contempo si è accertato che all’interno del territorio comunale vi è la presenza di un deposito di gas combustibili disciolti e liquefatti denominato “MADOGAS S.r.l.” che è classificato a Rischio di Incidente Rilevante soggetto a notifica ai sensi dell’ex art. 6 del D.Lgs. n. 334/99, modificato dal novello Decreto Legislativo N. 105/2015 del 26 giugno 2015 – “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”.
Lo stabilimento ricade in zona industriale alla periferia dell’abitato di Corato, insiste su una superficie di circa mq 17.460, delimitata da una recinzione, ricadente in zona agricola priva di insediamenti abitativi ed circa km. 2.5 dall’abitato, oltre la ex Strada Statale n. 98 Bari-Foggia- ora S.P. 231, costruito nell’anno 1998, inizialmente denominato Cimegas Adriatica srl, specializzata nella distribuzione e vendita di GPL, in bombole e sfuso.

La zona circostante è totalmente interessata da terreni agricoli. Nelle vicinanze dello stabilimento ci sono alcuni insediamenti artigianali e poche unità abitative.
Lo stabilimento risulta in possesso di un Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), pratica n. 34562, rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari, rinnovato il 12.02.2013 e valido sino al 16.02.2018.
L’attività in corso consiste esclusivamente nel deposito, imbottigliamento e commercializzazione del GPL, mediante processi di movimentazione a mezzo di pompe e compressori, ubicati in apposita sala. senza alcuna trasformazione del prodotto.
Il GPL giunge allo Stabilimento in autobotti da cui viene immesso nei serbatoi fissi tumulati tramite pensilina di carico/scarico adibita al travaso con operazioni a ciclo chiuso.
Successivamente il prodotto dai serbatoi interrati viene trasferito o alle pensiline di carico/scarico per il riempimento delle autobotti, destinate al rifornimento di piccoli serbatoi, o agli impianti di imbottigliamento delle bombole, poi caricate su autocarro per la commercializzazione.

Il Dipartimento della Protezione Civile, con D.P.C.M. 25 febbraio 2005, ha predisposto le “Linee Guida per la predisposizione del piano d’emergenza esterna di cui all’art. 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”, che rappresenta lo strumento operativo per l’elaborazione e l’aggiornamento dei Piani di Emergenza Esterna (PEE) degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante di cui all’art. 8 del citato decreto.
Per minimizzare le conseguenze provocate da tali eventi incidentali è prevista anche la redazione di appositi Piani di Emergenza Interna (PEI) allo stabilimento industriale.
Il Piano di Emergenza Interna (PEI) è predisposto dal gestore dello stabilimento ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05 e dal D.Lgs. 105/2015, ed è volto ad individuare le azioni da compiere, in caso di emergenza, da parte dello stesso gestore e dei suoi dipendenti.
Per quanto attiene, invece, il Piano di Emergenza Esterno – P.E.E. – giusta art.6/VI° comma del Decreto Legislativo nr.105 del 26.06.2015, la Prefettura di Bari ha predisposto di recente detto piano provvisorio (edizione 04 dicembre 2015) in fase di approvazione definitiva e che farà parte integrante del presente Piano Comunale di Protezione Civile, ed in sinergia con altri enti ed il Comando di Polizia Municipale di Corato ha già individuato i “Cancelli” da attivarsi in caso di emergenza. A cura del Comando di Polizia Locale di Corato ai fini della dovuta informazione alla popolazione, che avverrà d’intesa con la stessa Prefettura di Bari con le metodologie previste dall’allegato “G“ del precitato D. L.gs nr.105/2015, si è proceduto a censire nel raggio di mt. 500 dalla sede dell’opificio “MADOGAS” tutti gli immobili, la loro tipologia e gli eventuali cittadini residenti. Nel contempo gli uffici tecnici comunali si attiveranno per la prevista pianificazione territoriale e programmazioni successive a livello urbanistico.

Allorché il responsabile del deposito si rende conto della gravità dell’evento, che ritiene di non poter fronteggiare con i propri mezzi, deve azionare il dispositivo di allarme con sirena bitonale. La prima informazione di eventuale incidente deve essere data dal responsabile dello stabilimento o suo sostituto alla Prefettura di Bari ed in concomitanza darne immediatamente notizia al Prefetto e all’Ufficio Comunale di Protezione Civile presso il Comando di Polizia Municipale, essendo organo autorizzato dal Sindaco quale Autorità Comunale di Protezione Civile, che, a sua volta, potrà disporre l’allarme a mezzo avviso della popolazione, con l’indicazione dei comportamenti che la stessa deve mettere in atto. al Comando di Polizia Municipale di Corato, al Comando dei Vigili del Fuoco di Barletta, di Bari ed al distaccamento di Corato che, applicando le procedure di Protezione Civile, provvederanno ad attuare il Piano di Emergenza Esterno.
Il Piano di Emergenza Esterna è attivato a seguito di segnalazione, anche con allarme proveniente dal deposito a mezzo di sirena, udibile sino a 300 metri dal perimetro dello stabilimento, che indica l’emergenza al personale interno e nelle immediate vicinanze.

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