In base all’andamento meteorologico e climatico, dobbiamo registrare come periodo di grave pericolosità: quello estivo, che parte dalla prima metà del mese di giugno per arrivare alla metà del mese di settembre.
In tale periodo, d’intensità variabile da zona a zona, si determinano le condizioni d’aridità predisponenti il fenomeno.
Generalmente la causa determinante l’incendio dei boschi è di origine atropica, eccezion fatta per i casi dovuti ad eventi accidentali e/o naturali. L’autocombustione, sovente citata a sproposito, è da ritenersi una giustificazione quanto mai semplicistica ed erronea in quanto, nei nostri climi, non si verifica che in casi del tutto eccezionali.
Le condizioni favorevoli per l’inizio dell’incendio nel bosco si verificano, più frequentemente, alla presenza di copertura morta disseccata con soprassuoli giovani, specialmente di essenze resinose. Le differenti condizioni meteorologiche: regime pluviometrico, dominanza dei venti unitamente alle diverse tipologie forestali, al loro governo e trattamento, influenzano la frequenza degli incendi.
Per la riduzione dei rischi e dei danni degli incendi boschivi, fondamentale sembra essere l’immediatezza degli interventi, che devono mirare alla previsione degli eventi ed al ripristino delle superfici percorse dal fuoco, in tempi brevissimi. Infatti, nelle aree colpite, la funzione di protezione svolta dal soprassuolo forestale e vegetale è gravemente compromessa o ridotta anche a causa dell’impoverimento del contenuto umifero dei suoli.
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