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Rischio idrogeologico e idraulico

Il rischio idrogeologico corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento:

  • dei livelli pluviometrici critici lungo i versanti;
  • dei livelli idrometrici critici nei corsi d’acqua a carattere torrentizio, nel reticolo minore e nella rete di smaltimento delle acque piovane dei centri abitati.

Tali effetti possono essere riassunti in:

  • erosione del suolo e smottamenti diffusi del terreno;
  • esondazioni localizzate con o senza trasporto di materiale solido;
  • allagamenti nei centri urbani;

Il rischio idraulico corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici lungo i corsi d’acqua principali a regime fluviale e torrentizio. Il rischio idraulico considera le conseguenze indotte da fenomeni di trasferimento di onde di piena nei tratti di fondovalle e di pianura che non sono contenute entro l’alveo naturale o gli argini. L’acqua invade le aree esterne all’alveo naturale con quote e velocità variabili in funzione dell’intensità del fenomeno e delle condizioni morfologiche del territorio. Tali effetti sono rappresentativi di eventi alluvionali.

Gli eventi idrogeologici innescati da fenomeni meteorologici localizzati ed intensi, quali i temporali e i rovesci di pioggia intensi (cosiddette bombe d’acqua), non sono oggetto di una previsione, sia spaziale che temporale, di dettaglio.
Inoltre, per le ridotte scale spaziali in gioco, la stessa rete di monitoraggio idro-pluviometrica, ove possibile integrata dall’osservazione radar, potrebbe non essere in grado di rilevare l’occorrenza di questo tipo di eventi. Di conseguenza, la sorveglianza si esplica, oltre che attraverso una fase di monitoraggio strumentale, soprattutto mediante un’attività di tipo non strumentale (presidio territoriale), ovvero di carattere osservativo, che deve ricondurre all’immediata localizzazione e circoscrizione territoriale dell’evento in atto.
E’ altresì importante sottolineare che comportamenti a rischio, come l’occupazione occasionale o abusiva di aree di pertinenza dei corsi d’acqua anche occasionali (cosiddette lame) o di aree direttamente interessate da frane attive, comportano un’esposizione tale per cui il sistema di allertamento diventa poco efficace.

L’Autorità di Bacino della Puglia, con deliberazione del comitato istituzionale n. 07 del 24.01.2013, avete ad oggetto “Procedure di integrazioni e modifiche del PAI ( art. 24 e 25 delle norme tecniche 9 per il territorio del Comune di Corato (BA)“ ha proceduto ad
approvare per il territorio comunale di Corato, la modifica delle perimetrazioni esistenti del P.A.I., con l’inserimento e la modifica di aree ad Alta Pericolosità Idraulica (AP), Media pericolosità Idraulica (MP) e Bassa Pericolosità Idraulica (BP).

Aree a pericolosità idrogeologica sul territorio comunale

Le Mappe di Rischio che interessano il Comune di Corato sono state numerate per il rischio IDRAULICO con gli identificativi: idraulica 226-227-242-243-260-261-275-276-277-278-296 e 297 e per il rischio ALLUVIONI con gli identificativi: rischio 226-227-242-243-260-261-275-276-277-278-296-297.
Su queste mappe è stato effettuato, a cura del personale tecnico appartenente agli Uffici Tecnici Comunali, un lavoro di sintesi e di monitoraggio per verificare le aree che presentano antropizzazioni ed insediamenti produttivi, abitativi e/o residenziali,
creando una mappa unica in formato “.pdf ” su cui sono state evidenziate tutte le zone del territorio comunale interessate a pericolosità idraulica in cui si sviluppano in caso di forti alluvioni delle piene naturali di acque meteoriche, localizzando all’interno di queste aree esterne all’abitato gli immobili esistenti con i relativi riferimenti catastali ed ove possibile degli occupanti e/o proprietari.

La fase successiva, peraltro già in atto, consentirà di poter conoscere i loro recapiti immediati al fine di raggiungere gli stessi in caso di allerta attraverso sistemi di allertamento automatici (telefonate, messaggi – sms e sonori -, social network, mail ecc.).

Al fine di evitare o ridurre i danni ai beni di terzi ed il ripetersi dell’allarme sociale che tale fenomeno genera, tutta la zona perimetrata a specifico rischio idrogeologico è oggetto di opere di bonifica, con pulizia periodica e sistemazione degli alvei naturali per il convogliamento delle acque meteoriche, e pulizia dei pozzi assorbenti già costruiti nel centro abitato, attività queste indispensabili in attesa dell’esecuzione del progetto di segmentazione delle acque.
Nelle logiche della salvaguardia idraulica, quale elemento preventivo, il Comune di Corato dopo gli interventi di sistemazione della Lama Inglese (Salvaguardia idraulica 1^ e 2^ Stralcio), sta eseguendo i lavori di realizzazione di una vasca di laminazione (Salvaguardia 3^ Stralcio) delle capacità di mc. 98.000 che, captando il reticolo di monte di Via Forchetta – Via Sant’Elia, andrà ad eliminare l’impluvio delle acque che si riversano dalla collina verso il centro abitato. Tale vasca delle dimensioni di m. 250,00 * 50,00 permetterà di contenere un evento meteorico duecentennale.
Inoltre è prevista la realizzazione di n. 2 pozzi disperdenti di grande diametro posizionati sul fondo della vasca nella zona anidra con una capacità di smaltimento dell’intera vasca in n. 4 giorni. Peraltro con il progetto di “Salvaguardia Idraulica dell’Abitato 4^ Stralcio“ (in corso di finanziamento) sarà realizzato un grande tombino in Via Lago Baione in corrispondenza del sottopasso della Ferrovia Bari Nord che eviterà definitivamente lo stazionamento di acque meteoriche che si incanalano nella lama naturale esistente.

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